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BLOG: AUGURI A VALENTINO, VALENTINA E A TUTTI GLI INNAMORATI

Auguri a tutti i Valentino e Valentina, buon onomastico!
Auguri anche a tutti gli innamorati, buona festa dell’amore!
Ricordo ancora quando ero piccolo e andavo a scuola con il pullman, i ragazzi più grandi erano soliti recitare queste belle parole: “San Valentino è la festa di ogni cretino che crede di essere amato e invece è rimasto fregato”.
Non mi ha mai convinto questa “storia”, nonostante fossi piccolo mi era già chiara una cosa: l’amore è bello e va festeggiato con l’altra metà del proprio cielo (un giorno scriverò un romanzo d’amore… ma forse ve lo risparmio ;-P).
Detto questo, cogliete quest’occasione per passare un po’ di tempo di qualità con chi vi ha rubato il cuore e divertitevi insieme!

Per i più curiosi, ecco la storia “appassionante” di come sia nata questa tradizione.
San Valentino quale protettore degli innamorati risale all’epoca romana. Questi riti si celebravano il 15 febbraio e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea d’amore dei cristiani.
In particolare il clou della festa si aveva quando le matrone romane si offrivano, spontaneamente e per strada, alle frustate di un gruppo di giovani nudi, devoti al selvatico Fauno Luperco. Anche le donne in dolce attesa si sottoponevano volentieri al rituale, convinte che avrebbe fatto bene alla nascita del pargolo.
In fondo, ad alleviare il dolore bastava lo spettacolo offerto dai corpi di quei baldi giovani, che si facevano strada completamente nudi o, al massimo, con un gonnellino di pelle stretto intorno ai fianchi.
L’allora papa Gelasio I volle porre fine ai lupercalia, gli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco. Per “battezzare” la festa dell’amore, decise di spostarla al giorno precedente – dedicato a San Valentino – facendolo diventare in un certo modo il protettore degli innamorati.
È conosciuta, in ogni caso, la leggenda secondo cui il santo avrebbe donato a una fanciulla povera una somma di denaro necessaria come dote per il suo sposalizio, che, senza di questa, non si sarebbe potuto celebrare, esponendo la ragazza, priva di sostanze e di altro sostegno, al rischio della perdizione. Il generoso dono – frutto di amore e finalizzato all’amore – avrebbe dunque creato la tradizione di considerare il santo vescovo Valentino come il protettore degli innamorati.

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