Vai al contenuto
Home » Blog » GRATIS lo Spin-Off di “Terra 2486”

GRATIS lo Spin-Off di “Terra 2486”

Per chi ama i romanzi e in particolare la fantascienza, SOLO PER OGGI potete scaricare gratuitamente lo Spin-Off di “Terra 2486”. Si intitola ALKITA e non fa alcun spoiler del libro.

Non sapete cos’è Terra 2486?

Questo è un estratto dal Capitolo V – IL COMANDANTE

Russel andò verso il bancone, individuò il barista e ordinò una birra scura. La bevanda arrivò dopo alcuni minuti d’attesa nei quali Russel si dedicò all’osservazione di tutte le persone presenti, constatando felicemente, ma non troppo, che la maggior parte di loro erano criminali e ricercati, anche su più pianeti; la peggior feccia del quarto Quadrante.
“È davvero buffo: l’umanità potrebbe essere salvata da un uomo che è considerato un criminale, un rifiuto, un reietto. In un’altra occasione, la cosa mi avrebbe fatto sganasciare dalle risate” pensò Russel.
Assaporò la birra e dopo averne trangugiato mezzo boccale, si girò verso il barista.
“Ehi, tu! Vieni qua!” gesticolò il generale, per attirare l’attenzione dell’uomo dietro al bancone.
Il barista sbuffò: sicuramente lo stava chiamando per lamentarsi di qualcosa. Si avvicinò a Russel con un sorriso sghembo, pensando già a quale scusa rifilare. Prese fiato per esprimergli tutta la sua comprensione, quando lo vide estrarre dei soldi da una tasca della giacca e appoggiarli sul bancone.
“Questi sono per te, ma prima voglio delle informazioni” lo avvisò Russel, sventolandogli sotto il naso le banconote.
Il barista sembrava non aver neanche sentito la proposta, ma allungò comunque la mano per cercare di prendere i soldi. Russel la afferrò al volo, la strinse e strattonò l’uomo verso di sé. Lo guardò dritto negli occhi e gli ripeté nuovamente la frase: “Voglio delle informazioni” grugnì.
“Che cosa cerchi di così importante?” chiese, palesemente scocciato, il barista. Poi guardò Russel negli occhi e capì che non era il caso di fare il furbo.
“Sto cercando un comandante che abbia una nave da guerra con spazio sufficiente per il trasporto di parecchio materiale. Te lo ripeto, sturati le orecchie: un comandante con una nave. La paga è buona” ripeté, nuovamente, il generale, stringendogli la mano con rinnovato vigore.
“Ho capito! Non sono sordo, e lasciami la mano! Quei soldi sono per me?”. La faccia del barista venne deformata da una smorfia orribile.
“Sì; se mi darai le informazioni giuste, questi finiranno nelle tue tasche” rispose Russel, ricambiando con un sorrisetto maligno e lasciando lentamente la presa.
Dopo averci pensato un po’e aver scrutato le facce tra la folla, il barista indicò un ragazzo seduto a un tavolo: “Vedi quel tipo laggiù? Quello che sta armeggiando con le mutandine di quella cameriera. Lo vedi?”.
“Mi prendi per il culo o per scemo? Credi sia così pazzo da farmi scarrozzare da un ragazzino che avrà sì e no vent’anni?!” esclamò Russel, osservando il ragazzetto. Si girò nuovamente verso il bancone e tornò a fissare il barista con l’aria di chi ha finito la pazienza da molti anni.
“Ehi, amico! Mi hai fatto una domanda, no? Beh, quel tipo lì è la tua risposta, che ti piaccia o no. È l’unico veramente pazzo da poterti prendere a bordo della sua nave senza fare troppe domande, mio caro generale” esplose il barista, offeso fino al midollo. Ricambiò lo sguardo di Russel, assunse un’aria di chi la pazienza non l’ha mai avuta e, con uno strattone, sfilò i soldi dalla mano del generale e se ne tornò al suo lavoro.
“Così sia” sbottò il generale.
Russel si alzò dallo sgabello e si diresse al tavolo indicato dal barista. Nonostante avesse bisogno del moccioso, assunse sin da subito un’aria tracotante e minacciosa per capire che tipo fosse quel comandante. Con una mano afferrò la ballerina incollata al ragazzo, la rivestì alla meglio, le diede un po’ di soldi e la spinse via. Con l’altra mano teneva il moccioso incollato alla sedia, trattenendolo per una spalla. Il giovane comandante sussultò, imprecò e borbottò qualcosa di incomprensibile. Di sicuro, non si trattava né di complimenti, né di ringraziamenti. Tenendolo sempre inchiodato alla sedia, Russel fece cenno al ragazzo di rimanere zitto e fermo, poi afferrò una sedia dal tavolo accanto e gli si sedette di fronte. Solo allora tolse la mano dalla spalla, liberandolo dalla morsa.

Lascia un commento